III.2.3 - Estremi riti devozionali

III.2.3 - Estremi riti devozionali
- A partire dagli anni 2000 la ricerca artistica sui mandala, mai sospesa, si è articolata ed arricchita focalizzandosi su tematiche etnodemologiche, in specie su alcuni estremi riti devozionali che si svolgono in Italia e altrove.
- Preciso che il termine devozionale, nella mia concezione personale, non riguarda solo pratiche facenti riferimento a religioni ma interessa anche pratiche estreme che vengono vissute in privato, staccate da ordinamenti sacri, ufficiali e pubblici.
- Alcuni materiali acquisiti contenevano in nuce elementi che connotavano una fisionomia mandalica, li ho individuati facilmente subito, già nel corso delle riprese, servendomi degli studi fatti durante la stesura della tesi di laurea, mi riferisco come accenno a Ignazio di Loyola, agli insegnamenti dei Sufi, etc.
- Non è possibile sapere se Ignazio conosceva la filosofia indiana, le pratiche yoga e i mandala. D’altra parte organizzava i suoi “Esercizi” in modo tale da suscitare almeno una possibilità di dubbio. In alcune parti dei suoi testi, la successione organica delle pratiche ascetiche e la gradualità delle stesse fanno pensare ad una influenza (indiretta e mediata) della mistica indiana. Diverse sono le intenzioni di base, e le modalità pratiche di esecuzione ma resta pure una certa analogia di struttura che dovrebbe essere analizzata con maggiore attenzione prima di respingere in blocco una simile ipotesi.
- Questo interesse per i riti devozionali estremi e per un tentativo di fusione mandalica rappresenta in questo momento il terminale della mia ricerca “artistica” tenendo ben presente (sempre) quella iniziale definizione del “fare arte”...